Onorevoli Colleghi! - L'istituzione di un Parco nazionale della memoria e della pace in località Fosse del Frigido nel comune di Massa, nella provincia di Massa Carrara, nel luogo di una delle più feroci stragi naziste, ha un particolare valore simbolico.
      La zona in cui dovrebbe essere istituito il Parco, originariamente attraversata da un'importante via romana e poi dal percorso della via Francigena, che metteva in comunicazione la Roma dei Papi con il mondo d'oltralpe, è sempre stata, nei secoli, luogo di sosta e di ristoro di viandanti e pellegrini di ogni Paese, ospitati prima nella Taberna frigida ricordata nella cartografia romana e poi nell'Ospedale medioevale di San Leonardo. A poche decine di metri dalla chiesetta romanica dedicata a questo santo, protettore dei prigionieri, il 16 settembre del 1944 furono trucidati e sepolti nelle buche prodotte da un bombardamento aereo 146 uomini prelevati dalle prigioni del Castello Malaspina. Essi facevano parte del contingente di ostaggi che Walter Reder aveva dato ordine in quelle settimane di costituire per avere sempre a disposizione un numero adeguato di vittime per le sue rappresaglie. Duemila persone erano state rastrellate fra i massesi che avevano tardato a sottomettersi all'ordine di evacuazione della città dell'8 settembre; ma nel Castello era finito anche il piccolo esercito di oppositori al regime che aveva ruotato intorno alla Certosa di Farneta, giovani renitenti, ebrei

 

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o soldati sbandati, insieme ai frati che li avevano ospitati.
      Quando l'attacco sferrato sulla Linea gotica, liberando Viareggio, Forte e Pietrasanta, diede ai tedeschi l'impressione che il fronte stesse per cedere, i tedeschi, in difficoltà per il trasferimento dei prigionieri, decisero di eliminarne un buon numero; prima, il 10 settembre, dividendo una trentina di loro in piccoli drappelli, massacrati in diverse parti della città; poi, il 16, approfittando dei crateri formatisi dopo un bombardamento alleato, per risparmiarsi anche la fatica di scavare fosse. Centoquarantasei prigionieri di città diverse, fra le macerie e le masserizie abbandonate di una Massa svuotata, furono condotti in fretta sull'argine del fiume e falciati da una mitragliatrice, vicino al ponte che era stato l'obiettivo degli alleati. Gettati alla rinfusa nelle buche, i loro corpi furono ricoperti alla meglio e lì abbandonati. Essi provenivano da ogni parte d'Italia, essendo in prevalenza soldati, e morivano senza saperlo sui resti di una strada millenaria, che a suo modo aveva voluto unire i popoli d'Europa prima ancora che questa parola avesse un senso.
      In quel luogo di eterno passaggio, in loro memoria, oggi è giusto fermarsi. Sul percorso di quei pellegrini che andavano in cerca di una pace interiore, la coscienza e la memoria possono ripercorrere gli orrori della guerra, per preparare la pace tra gli uomini.
      Da tempo la provincia di Massa Carrara, Medaglia d'oro al valor militare e l'Associazione nazionale partigiani d'Italia di Massa Carrara lavorano a questo progetto. Sono partite dall'esigenza di realizzare nel sito nel quale fu perpetrato l'eccidio nazista una adeguata struttura monumentale, ma coinvolgendo l'associazionismo locale, il comune ed i parlamentari locali, hanno saputo darsi un più ambizioso obiettivo: il Parco dovrà unire al suo interno uno spazio dedicato alla memoria delle vittime di quella strage, la valorizzazione dei reperti archeologici che testimoniano la millenaria importanza del sito ed una moderna struttura aperta, in grado di ospitare iniziative di diversa natura che traggano da quel luogo e dagli eventi che vi si sono prodotti ispirazione, significato e monito.
      Ne è sorto un progetto, largamente condiviso dalla comunità locale, che prevede la realizzazione nell'area delle cosiddette «Fosse del Frigido», dove oggi solo un piccolo cippo ricorda l'eccidio, di uno spazio attrezzato ed impreziosito da un complesso monumentale e da una stele che oggi insiste isolata su una strada adiacente, collegato alla chiesetta romanica di San Leonardo (Sacrario della Resistenza) mediante un vasto labirinto, scelto dalla regione Toscana come simbolo dei pellegrinaggi sulla via Francigena. Accanto alla chiesa, sorgerà un giardino medieovale protetto da un antico muro di pietra, che ospiterà in copia i reperti archeologici rinvenuti nel sito. Infine, in una vasta area vicina, è prevista la realizzazione della struttura aperta destinata alle iniziative pubbliche.
 

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